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A Sun Valley SPM firma una Struttura di tipo A per le Finali di Coppa del Mondo

A Sun Valley SPM firma una Struttura di tipo A per le Finali di Coppa del Mondo 1212 627 SPM

Grazie all’esperienza maturata nel settore e a un team di tecnici altamente qualificati, SPM si impegna a offrire soluzioni di protezione all’avanguardia per garantire la massima sicurezza sulle piste da sci.
Ogni progetto è seguito con attenzione e professionalità, partendo dal sopralluogo iniziale per analizzare le specifiche esigenze della zona da proteggere, selezionando i materiali più idonei per ogni tipo di terreno e condizione ambientale e assicurando soluzioni durature e di qualità. Il montaggio delle strutture di tipo A viene eseguito con precisione e puntualità, rispettando tutti gli standard di sicurezza previsti.
Tra le numerose installazioni realizzate durante lo scorso autunno c’è quella di Sun Valley, in Idaho, località scelta dalla FIS per ospitare le finali di Coppa del Mondo di marzo 2025. Per realizzare la pista su cui saranno disputate le discipline veloci (DH e SG) è stato previsto un lavoro corale che ha visto la collaborazione tra SPM, World Cup Supply e Sun Valley Resort.

Ecco un po’ di numeri relativi al progetto:

  • 6 mesi di pianificazione e organizzazione
  • 2 mesi di produzione
  • 2 mesi di installazione
  • più di un chilometro e mezzo di strutture di sicurezza, composte da 80 pali di diverse tipologie suddivisi in 11 tratte differenti
  • 1 unico grande team internazionale composto da 15 persone.

L’esperienza si è rivelata estremamente positiva, caratterizzata dalla collaborazione tra tre team internazionali che, per oltre sei mesi, hanno lavorato settimanalmente alla pianificazione e all’organizzazione del progetto. I rilievi sono stati completati durante la scorsa estate, mentre tra settembre e ottobre si è proceduto con l’installazione dei pali. Attualmente, siamo nella fase finale del progetto, con il montaggio delle reti in vista delle Finali di Coppa del Mondo previste per la fine di marzo”, dichiara Paolo Fumis, da 25 anni parte integrante del team sicurezza in SPM.

Affidabilità e innovazione, due termini che sposano appieno la filosofia di SPM che da anni punta a offrire un servizio completo e personalizzato, accompagnando i propri clienti in ogni fase del progetto.

 

In ricordo di Oreste

In ricordo di Oreste 1200 1600 SPM

Maestro, allenatore, collaboratore, amico. Per raccontare il rapporto che la Famiglia Berutti e SPM avevano con Oreste Peccedi, non bastano poche parole.
È un rapporto di lunga, lunghissima data, fatto di momenti ed esperienze vissute, valori e passioni condivise.

Nello sfogliare l’album dei ricordi Giovanni Berutti sorride, con un po’ di malinconia negli occhi ma in quel sorriso lascia trasparire tutto l’affetto per una delle persone che sono state un riferimento per la sua crescita sportiva e professionale.

Da allenatore sul Nagler dello Stelvio a compagno di viaggio nello sviluppo di nuovi prodotti per il settore sport dell’azienda di famiglia, Oreste era un uomo d’altri tempi, lavoratore instancabile e grande tecnico che, nonostante le sue ben 5 Coppe del Mondo vinte come tecnico della Valanga Azzurra, non si è mai sottratto al raccontarsi.

Ho conosciuto Oreste quando ero solo un ragazzo, nella stagione estiva mio papà Giampiero portava me e Federica a fare allenamento allo Stelvio, e proprio sul Nagler, pista che oggi purtroppo non esiste più, vide questo allenatore che gli sembrava parecchio in gamba e gli chiese se c’era la possibilità che ci allenassimo con lui”. Da allora nacque un rapporto durato quasi 30 anni, per Giovanni e Federica da ragazzi divenne quasi un’abitudine passare una settimana d’estate a casa Peccedi, dedicandosi sia allo sci che all’atletica.

Da ragazzina alcuni degli allenatori che ho avuto prima di Oreste puntavano a modificare la mia tecnica sciistica, io tendevo a sedermi, Oreste invece ha sempre cercato di sfruttare questo difetto, rendendolo un punto di forza per farmi andare più veloce. Le settimane passate con mio fratello, da Oreste e la sua famiglia si sono trasformate in un rapporto di amicizia e rispetto che dura tutt’oggi”, racconta Federica che, una volta entrata in azienda, ha gestito il personale fino al 2018.

Quando poi c’è stato l’avvento del Palo Snodato, nel 1978, chi meglio di Oreste poteva capire se effettivamente quell’idea così rivoluzionaria poteva realmente funzionare? Aveva da poco concluso il suo percorso con la Nazionale e Giampiero Berutti gli propose una collaborazione con SPM: ad oggi l’80% degli articoli che abbiamo lanciato porta la sua firma.

Lavoratore instancabile si divideva tra il lavoro in azienda, e i test sul campo. Durante l’estate andava allo Stelvio, si confrontava con gli altri tecnici presenti sulle piste sui nuovi prodotti, tornava in azienda la settimana successiva con tutti i feedback, pronto anche a rimettere in discussione tutto il lavoro fatto fino a quel momento.

Il palo snodato nasceva con un diametro di 30 mm ma dopo alcuni test fatti insieme a Girardelli, Oreste si è reso conto che, essendo così spesso, l’uso continuo e ripetuto poteva far male agli atleti; dunque si è scesi al diametro 25 che però, essendo troppo sottile, faceva un effetto frusta. Si è arrivati infine al diametro 27. Queste e tutte una serie di altre innovazioni, come il vitone che ancora oggi vediamo in Coppa del Mondo, sono nati qui, insieme a Oreste Peccedi”, racconta Giovanni.

Tanti dei volti che hanno lavorato e lavorano in SPM, quando sentono il nome di Oreste sorridono e lo ricordano con sincero affetto.

Una persona unica che ha lasciato il segno e il ricordo del suo passaggio.

“Incontrai Oreste nel 2000, quando iniziai il mio percorso in SPM, senza sapere chi fosse e cosa avesse fatto nel mondo dello sci. Ma me ne resi conto ben presto ascoltando i suoi racconti, imparando dalla sua infinita competenza, affiancandolo durante le fiere di settore durante le quali non c’era persona che non si fermasse a salutarlo! Persino i gestori degli alberghi si ricordavano di lui, anno dopo anno, grazie al suo essere sempre socievole e pronto alla battuta. La sua cordialità e attenzione verso l’altro arrivavano prima di tutto, era sempre pronto a tendere la mano in caso di bisogno, ma allo stesso tempo era un uomo tutto d’un pezzo, un vero montagnino, estremamente rigoroso sia nel lavoro che nella vita privata. Per noi ragazze del back office era quasi un secondo papà, sapevamo poco del mondo dello sci, ci ha prese sotto la sua ala e ci ha spiegato ogni singolo aspetto di ogni prodotto, mettendoci sempre a nostro agio. Il ricordo è proprio quello di una persona molto alla mano che non diceva mai una parola fuori posto e animava in modo unico le giornate piene di racconti e aneddoti ma anche di consigli e parole di supporto nei momenti di difficoltà. Oreste era una persona unica e particolare, non passava inosservato e resta nel cuore”.
Loredana, in SPM dal 1999.

Una forza della Natura.

“Se devo pensare a una frase che lo rispecchi appieno non posso far altro che dire: Oreste era una forza della Natura, era un vulcano, un continuo! I primi tempi che ero in SPM quasi mi metteva in soggezione come persona, non perché incutesse timore, ma proprio perché era effervescente. Ogni cosa che gli veniva in mente lui la disegnava, descrivendone i dettagli. Da quando sono arrivata in azienda, nel 1986, in avanti non c’è stato anno in cui non ideasse prodotti nuovi: questo significava avere ben chiari quali erano i bisogni sul campo, poi avere un’idea, preparare dei prototipi, studiarli insieme all’ufficio tecnico, testarli personalmente sulle piste, tornare in azienda per riportare criticità e migliorie, testarli nuovamente. Con la sua voglia di fare e la sua incapacità nello stare fermo coinvolgeva tutti.

Avevamo un rapporto molto stretto, ho iniziato a lavorare con lui che avevo 23 anni ed ero una bambina da svezzare nell’ambito dello sci. Non sapevo nulla e lui mi ha spiegato tutto, dalla prima all’ultima vite di tutti i prodotti. Per Oreste il “darsi agli altri” non era una perdita di tempo anzi, ha sempre investito sul formare le persone al suo fianco in modo che potessero lavorare con cognizione di causa e nella migliore condizione possibile. Aveva sempre un occhio di riguardo per tutti e, nonostante la sua notorietà, era di una cordialità unica, ma soprattutto sempre disponibile ad aiutare gli altri: “Se hai bisogno, io ci sono”, era una delle frasi che sentivo ripetere spesso, ed era effettivamente così, non era qualcosa di detto per riempire i vuoti, tutt’altro.
Al suo funerale erano presenti le colonne portanti di quella famosa Valanga Azzurra, e sembrava fossero o al funerale del loro papà. Questo è un altro esempio di come Oreste si sapesse “dare” alle persone, senza riserve. In lui convivevano competenze tecniche e tanta, tanta, umanità.
Questo è il mio Oreste.
Elena, in SPM dal 1986.

Oreste metteva l’anima in tutte le cose che faceva.

“Abbiamo condiviso moltissimo con Oreste: per noi era prima di tutto un amico sincero. Ci siamo conosciuti tanti anni fa, tramite ovviamente mio marito Giovanni perché era l’allenatore di quando era ragazzo. Il nostro rapporto si è poi fatto più assiduo quando è iniziata la collaborazione con SPM con lo sviluppo del palo snodato: il contributo di Oreste dal punto di vista tecnico è stato determinante per arrivare ad avere un prodotto ancora attuale, ovviamente con tutte le migliorie che gli anni e la tecnologia portano con sé. Senza di lui non saremmo arrivati dove siamo oggi. Oreste ci ha accompagnati lavorativamente per oltre 25 anni durante i quali, con lo stesso entusiasmo del primo giorno, ha sempre messo a disposizione il suo sapere e la sua competenza tecnica: era un vero professionista, un uomo dedito al lavoro ma con tanta passione per tutto ciò che faceva, oltre a essere un gran signore sia dal punto di vista umano che professionale.

Tra i tanti ricordi che ho di lui ci sono sicuramente i nostri pranzi: quando Oreste veniva in SPM era consuetudine pranzare insieme, o a casa nostra o a casa dei miei suoceri, le porte di casa Berutti erano sempre aperte per lui, esattamente come lo erano le sue per noi. La sua simpatia e il suo essere entusiasta nel raccontare tutto ciò che gli succedeva o aveva vissuto, erano gli ingredienti principali perché il tempo passato con lui volasse.

Il rapporto di amicizia reciproca che ci ha sempre legati ha ovviamente coinvolto anche i nostri figli: Beatrice all’età di 15 anni è stata ospite in Australia di Tania, la figlia di Oreste per più di un mese, con l’obiettivo di migliorare l’inglese, e noi eravamo estremamente tranquilli perché sapevamo che era come se fosse in famiglia. E così è stato, ricordo che non voleva tornare a casa!
Anche nell’ultimo periodo il nostro rapporto non è mai cambiato, certamente non ci vedevamo con la stessa assiduità di quando collaboravamo, ma l’affetto e l’amicizia sono sempre state le stesse. Eravamo tutti molto affezionati a lui, era proprio una persona che metteva l’anima in tutte le cose che faceva, e non si poteva non percepire. Era trascinate, sapeva sempre come spronare tutti con il suo fare da montagnino. Un uomo eccezionale, di una generosità infinita dietro la quale non c’era mai un secondo fine, lui era proprio così, una persona molto semplice, buona, seria e integra”.
Patrizia Berutti, in SPM dal 1993

Come un fratello maggiore

Oreste è stato per me come un fratello maggiore, abbiamo condiviso tanto tra privato e successi lavorativi. Il nostro era un rapporto autentico, che ha coinvolto in toto le nostre famiglie, fatto di amicizia, affetto e stima reciproca. Tutti erano affezionati a Oreste, sia in azienda che nel mondo dello sci. Quando andavamo alle fiere tra il parcheggio e l’ingresso ci si impiegava quasi un’ora, non c’era persona che non si fermasse a salutarlo. Era una persona estremamente disponibile e gentile. Un duro, con una forza di volontà immensa e un rigore unico”.
Giovanni Berutti

 

Oggi, nel giorno del tuo compleanno spegniamo le candeline con te con la stessa vitalità che avresti avuto tu. Ciao Oreste, grazie per tutto quello che ci hai dato.

SPM a Mountain Planet 2024

SPM a Mountain Planet 2024 792 522 SPM

Da martedì 16 a giovedì 18 Aprile
saremo a presenti alla fiera di Mountain Planet a Grenoble.

Vi aspettiamo allo Stand 1159

Saremo in compagnia del nostro partner francese Vola Racing.

Per maggiori informazioni o per i biglietti, potete contattare il commerciale di riferimento o scriveteci a sport@spmspa.it

I 70 anni di SPM, una storia di lavoro e di orgoglio italiano!

I 70 anni di SPM, una storia di lavoro e di orgoglio italiano! 1200 900 SPM

fonte: Sciare Magazine

La terza generazione della SPM e della famiglia Berutti ha il volto e il sorriso di due giovani che hanno sulle loro spalle i settant’anni di una storia fatta di intraprendenza e lavoro, avviata dal nonno Giampiero, continuata dal padre Giovanni («Diciamo che ormai mi considero quasi in pensione…») e adesso affacciata su un futuro tutto da vivere («Dobbiamo pensare a programmare i prossimi settant’anni…»).

Lei è Beatrice, 36 anni, laureata in Economia e Marketing alla Bocconi nel 2011, dieci anni di lavoro a Londra e dallo scorso settembre responsabile di sviluppo e business del settore sport e fashion dell’azienda; lui è Stefano, 35 anni, laureato in ingegneria gestionale al Politecnico di Milano nel 2012, un Master in Bocconi nel 2019 e dal 2020 in azienda come responsabile sviluppo del settore automotive.

Entrambi hanno imparato a sciare a Bormio sulle code del padre, a suo tempo agonista di vaglia, punteggiato FISI, campione universitario e qualche volta persino compagno di pista di Gustav Thöni allo Stelvio.

Hanno gareggiato per un po’, fino a livello Ragazzi/Allievi, compatibilmente con le esigenze logistiche e scolastiche di chi non è tanto vicino alle montagne, lei più focalizzata sulla scuola, lui che a un certo punto ha preferito il nuoto («Specialità rana, ho gareggiato a livello nazionale con l’attuale allenatore di Nicolò Martinenghi»).

Oggi, sono entrambi giovani adulti («Assomiglio a mio padre? – dice lui – Sì, anche per i capelli che stanno già imbiancando…»); entrambi sposati ed entrambi genitori, lei mamma di Giulia e Vincent, rispettivamente 4 e 1 anno; lui papà di Tommaso, 2 anni, e di Linda, 6 mesi («Sciare ci piace sempre, in genere a Valtournenche, ma adesso con i bambini…»).

Il fondatore di SPM Giampiero Berutti

Nonno Giovanni, 66 anni ottimamente portati e ancora costantemente testati sulla neve dello sci e sui greens del golf, ha un sorriso speciale quando sente nominare i suoi nipotini e quando guarda i suoi due figli: sì, sono loro il futuro di un’azienda che oggi vanta un fatturato di 40 milioni di Euro («Raddoppiato negli ultimi tre anni») di cui una quota tra il 10 e il 15% viene investito in nuovi macchinari, ricerca e sviluppo; che negli ultimi anni ha superato brillantemente tutte le criticità derivate dalla pandemia e dalle ripercussioni economiche della guerra in Ucraina («Mancanza di materie prime, aumento dei prezzi, inflazione…») e oggi conta 360 dipendenti («Abbiamo ottenuto anche la certificazione per parità di genere – dice lei – il 58% del nostro personale è composto da donne»).

Sono loro il futuro della SPM che quest’anno compie settant’anni ma senza sentirli.

Soffiare sulle settanta candeline di una lunga storia ed avere ancora il vigore della giovinezza e dei sogni, la volontà e la capacità di progettare il futuro.

Come si fa? La domanda vale per ogni essere umano ma anche per le imprese e una risposta si può trovare proprio nell’azienda di Brissago Valtravaglia (Varese), terminale societario di una attività imprenditoriale nel settore dell’attrezzistica e della produzione di stampi avviata nel luinese nel 1954 da Giampiero Berutti, classe 1928, una roccia di uomo che aveva sempre creduto nella cultura del lavoro e nella forza del proprio coraggio.

Se n’è andato da questo mondo a 93 anni nel 2021 ma ha lasciato qui da noi una traccia che il figlio Giovanni prima e oggi i suoi nipoti continuano a seguire nel corso di una lunga storia che ora è il caso di ricostruire.

 

Dai primi a recenti stabilimenti di SPM! L’azienda nacque a Brissago Valtravaglia (Varese)

Dai sigilli alla rivoluzione del palo snodato

SPM è l’acronimo di Sigilli in Plastica e Metallo. Il metallo e la plastica come materie prime; le mani e la mente, l’inventiva e la sapienza artigiana come strumenti per forgiarle.

Sigilli per l’autenticazione/certificazione dei prodotti e stampi «per dar forma alle cose» nei più diversi settori. Il primo sigillo commissionato da Ermenegildo Zegna per esaltare la qualità dei suoi prodotti lanieri; poi marchi, scudetti, targhe per grosse aziende e colossi dell’auto.

Clientela sempre più vasta ed esigente, dai primi passi tra gli industriali della meccanica dell’alto Varesotto all’affermazione di una affidabilità assoluta tra grandi aziende come Ignis, Fiat, Bosch, Volkswagen, BMW, Porsche. Sì, perfino i tedeschi hanno dovuto ammettere e continuano a riconoscere il valore del lavoro italiano, la capacità versatile di adattarsi alle più diverse esigenze del cliente, l’accuratezza dei controlli, l’eccellenza assoluta della qualità.

Il primo disegno del palo snodato (1976), ideato con la complicità di Oreste Peccedi

Dal 1976 la SPM si affianca alla «Berutti&C stampi» nel comparto originario e tuttora quantomai vivo avviato da Giampiero Berutti nel 1954.

Ma dal fatidico 1979 SPM si rinnova radicalmente e diventa in poco tempo protagonista nel mondo della montagna invernale e dello sci. La vicenda è ormai scolpita nella storia come una vera svolta epocale ma non è mai ozioso ricordarla ancora una volta: in quell’anno nasce il palo snodato, dotato di un puntale a vite e di un meccanismo di snodo che consente all’asta di assorbire l’ impatto con il corpo dell’atleta e di ritornare in posizione eretta senza uscire dalla neve.

Lo inventa con i primissimi prototipi e la sua innata genialità Giampiero Berutti quando vede tornare a casa il figlio Giovanni, ottimo sciatore agonista e studente di ingegneria al Politecnico di Milano, con una brutta ferita prodotta da un paletto di legno rotto che gli si è conficcato in una gamba durante un passaggio di slalom.

Giampiero Berutti, appassionato di montagna e fondista praticante, aveva già sfiorato professionalmente il mondo dello sci agli inizi della sua attività, quando aveva prodotto per un certo periodo lamine d’acciaio da avvitare ai bordi delle solette e poi spoiler per gli scarponi che stavano abbandonando il cuoio per la plastica.

Ci era tornato negli anni Settanta realizzando i primi pali rigidi in policarbonato ma lo snodo è stato un’illuminazione, un vero e proprio lampo di genio, una vera e propria rivoluzione.

Con il palo snodato, testato per la prima volta nientemeno che da Ingemar Stenmark nel dicembre del 1979 in allenamento sulla Gran Risa, non solo viene rivoluzionata per sempre la tecnica della curva agonistica e dello slalom in particolare consentendo traiettore più dirette verso valle con la possibilità di affrontare senza conseguenze l’ostacolo rigido del palo, ma viene garantita la sicurezza degli atleti e annullata la necessità di continui ripristini dei percorsi di gara a causa delle frequentissime rotture dei paletti di legno che costringevano a continue interruzioni delle gare con relativi tempi morti, particolarmente fastidiosi per le telecronache televisive.

Con la collaborazione di Oreste Peccedi (una collaborazione che durerà per oltre vent’anni, fino al 2005), il palo snodato della SPM si afferma nel mondo della neve con la forza incontestabile della ineluttabilità che talvolta consacra le innovazioni tecnologiche più profonde.

Viene brevettato e progressivamente perfezionato con la consulenza dell’«omino di ferro» di Bormio, lo storico allenatore di Gustavo Thöni e della «Valanga Azzurra». L’esordio ufficioso del nuovo palo avviene ai Mondiali di Schladming del 1982 ma sono le Olimpiadi di Sarajevo del 1984 la prima delle grandi manifestazioni e dei grandi appuntamenti agonistici che adottano ufficialmente i pali snodati dell’azienda di Brissago.

L’ingresso nel mondo dello sport e della montagna invernale

Da allora SPM diventa azienda leader nel mondo degli sport invernali seguendo costantemente la filosofia della ricerca, dell’innovazione, della qualità e della affidabilità.

Nel 1983 entra in azienda con un ruolo direttivo l’ormai ingegnere Giovanni Berutti. Porta con sé una ulteriore ventata di modernità e una capacità di visione che il padre fondatore naturalmente asseconda con la stessa illuminata intelligenza che ha guidato tutta la sua attività.

L’ingegner Giovanni nel 1985 introduce in azienda il pionieristico sistema CAD 3D per la progettazione degli stampi. Sulla neve, il teatro della passione sciistica coltivata fin da bambino, nella scia del trionfo del palo snodato diversifica la produzione per andare incontro alla esigenze delle stazioni sciistiche in materia di sicurezza e logistica.

Gli allestimenti per la sicurezza SPM ai Mondiali di Courchevel-Meribel del 2023

Si avviano le produzioni dei pali da transenne per la delimitazione delle piste, delle reti «A» con supporti fissi dritti «a vela», «a compasso», delle reti di sicurezza mobile di tipo B, delle gamme di cartelli segnaletici, dei materassi di assorbimento.

I prodotti, dalle maglie delle reti alle componenti dei materassi, vengono sottoposti a rigorosi crash test con attrezzature e sistemi di collaudo appositamente studiati e installati nella sede di Brissago.

I lavori per attrezzare con reti «A» lungo le piste olimpiche di Pechino 2022

Questo comparto cresce fino a raggiungere una quota di maggioranza nel fatturato dell’azienda nel settore sport e contribuisce non poco ad aumentare il livello di consapevolezza dei gestori delle stazioni invernali nei confronti della sicurezza sulle piste da sci. «Ricordo – dice Giovanni Berutti – che la prima conferenza sulla protezione e la sicurezza sulle piste da sci l’abbiamo organizzata noi a Luino nel 2001».

La SPM è la prima azienda del settore a ricevere la certificazione qualità UNI EN ISO 9001 nel 1995 e successivamente anche la certificazione ambientale UNI EN ISO 14001. Nel tempo i pali SPM si accompagnano alle tappe più prestigiose dello sci agonistico, dalle Olimpiadi ai Campionati Mondiali, da Kitzbühel a Wengen molta parte dei più classici appuntamenti della Coppa del Mondo.

Gli airpads che vengono allestiti nella zona traguardo delle gare di Coppa del Mondo

La gamma delle attrezzature per la sicurezza negli skirama delle stazioni invernali di allarga e si perfezione come quella dei pali e degli accessori destinati alla didattica. Oltre al classico e collaudatissimo palo «Gold» con snodo in metallo e apice rinforzato per ammortizzare la fortissima forza d’impatto con l’atleta, vengono proposti modelli più economici con snodo in plastica e diverse tipologie di altezza e spessore. «Infatti oltre allo snodo che abbiamo continuamente perfezionato e immesso sul mercato con due anni di garanzia – ricorda Giovanni Berutti – in SPM sono nate anche tutte le evoluzioni successive del palo snodato, dal puntale a vite a quello a spazzole, dalla dimensione del diametro 30 al diametro 27 passando per la misura 25 per i bambini, dalla altezza di 1,80 fuori neve ad altezza più basse».

L’invenzione del «Brush Grip» e il rapporto con l’AMSI

La produzione si diversifica, si perfezione e si personalizza. Nasce la «porta Grand Prix» da gigante «a misura di bambino» e la «porta Master» per l’agonismo over 30.

Ma nel ricchissimo catalogo SPM per il settore neve/sport si trovano anche le «boe carving», gli «spazzolini», i «funghi» per gli allenamenti e la didattica. Nel 2008 un’altra rivoluzione, non così profonda come quella dello snodo del 1979 ma quasi, tale da facilitare radicalmente il lavoro di allenatori, maestri di sci e operatori dell’agonismo: viene lanciato il puntale «Brush» a spazzole, alternativo al puntale a vite: per estrarre il palo dal foro nella neve dopo l’uso non serve più «la chiave» ma basta un movimento di rotazione verso l’alto dell’asta del palo.

Il «Brush Grip» è un trionfo presso federazioni, sci club, scuole di sci e diventa talmente perfezionato e affidabile da essere adottato ormai anche in competizioni agonistiche di massimo livello. Tra l’altro i pali possono essere personalizzati con loghi e scritte varie a discrezione dei clienti La nuova genialata SPM entra a far parte del numero infinito di brevetti che l’azienda ha depositato nella sua storia.

Ma non è finita, a Brissago non si finisce mai di guardare avanti, di progettare, di migliorare con il rigore e la professionalità di sempre. In sintonia con una concezione etica dell’impresa, nel rispetto di codici di comportamento che tutelino l’ambiente, a seguito del lancio del nuovo puntale, parte il «programma di riciclo dei puntali a perdere»: SPM ritira i puntali a vite di sua produzione ma anche di altre marche e si occupa del loro corretto riciclaggio o smaltimento.

Nel 2012 un’altra iniziativa diventa un altro successo: le guaine colorate fluorescenti alla base dei pali che definiscono meglio la successione delle porte nel tracciato di gara e favoriscono la visibilità, quindi la sicurezza.

Poi il varo della collaborazione organica con l’Associazione Maestri di Sci italiani (AMSI) con il nuovo segmento produttivo di ausilii didattici destinati a trasferire sul campo di neve i contenuti didattici della nuova Progressione tecnica elaborata dalla commissione Scuole e Maestri della FISI per insegnare lo sci ai bambini.

Allestimenti ludico/sportivi per arricchire i kindergarten, tappeti e «muri» didattici, cerchi, archi, funghi, spazzolini, palloni, dadi giganti, sagome personalizzate con la raffigurazione di Leo Monthy, la mascotte del progetto «Lo sci per i bambini – Didattica ufficiale italiana», e dei suoi «collaboratori» (la tartaruga mascotte del segmento didattivo per i primi passi, il leprotto per le prime curve, l’ orsetto per l’avviamento all’agonismo).

L’avventura della SPM nel mondo della neve sembra quasi voler incontrare nell’universo infantile lo spirito di un’azienda che fin dalle sue origini non ha mai perso la capacità e la voglia di conoscere, di imparare, di crescere, di stupirsi con gli occhi spalancati di un bambino davanti alle meraviglie del futuro che ha davanti a sé.

Una veduta dall’alto degli stabilimenti SPM con i pannelli fotovoltaici

L’etica del lavoro, l’impegno per l’ambiente

Pioniera anche nella tutela del territorio, SPM da oltre trent’anni continua la sua campagna di riciclo dei tubi di policarbonato dei pali. In collaborazione con l’AMSI è più che mai attiva l’iniziativa «Clean Up Days» per una montagna pulita che SPM sostiene mettendo in palio dei premi con le scuole di sci impegnate con i loro allievi a rimuovere rifiuti e sporcizia dai territori delle località sciistiche.

E continua in maniera più che mai convinto l’impegno per avverare il profilo di un’azienda etica che vede non solo nel profitto la propria ragione d’essere nella società. «Sul fronte della sostenibilità ambientale – dice Stefano – la prima cosa che abbiamo fatto nel 2022 è stata quella di ordinare nuovi pannelli per potenziare ulteriormente la nostra fonte di energia rinnovabile. E solo con il monitoraggio dettagliato degli impianti abbiamo ridotto del 20-25% i nostri consumi energetici».

«Con il nostro parco di pannelli fotovoltaici – dice Giovanni – produciamo ormai 500 Kw di energia elettrica da fonte rinnovabile, una risorsa importante da affiancare al piano di riduzione dei consumi che abbiamo predisposto da tempo».

«E non dimentichiamo il supporto al territorio – dice Beatrice – Da un anno e mezzo funziona un asilo nido in una antica villa che abbiamo ristrutturato per questo scopo. Può ospitare 18 bambini in età neonatale, è a disposizione dei nostri dipendenti in forme agevolate ma aperto anche, ove possibile, alle famiglie del nostro territorio. È un servizio utile e un modo di sostenere per le donne la compatibilità tra lavoro e maternità».

L’«operazione riciclo» con i tubi rotti che rientrano in azienda e vengono granulati per il riutilizzo della materia prima dei pali

Ecco, siamo qua, a questo 70° anniversario festeggiato da un’azienda sana che è un esempio di imprenditorialità italiana, lavoro italiano, orgoglio italiano. Settant’anni e non sentirli. Come si fa? Chiedetelo alla SPM di Brissago Valtravaglia. Chiedetelo a Giovanni Berutti e ai suoi figli Beatrice e Stefano che hanno la consapevolezza del presente e la certezza di un futuro.

SPM Ottiene La Certificazione Per La Parità Di Genere

SPM Ottiene La Certificazione Per La Parità Di Genere 800 434 SPM

L’azienda di Brissago Valtravaglia, che conta ben il 58% di donne in organico, raggiunge un importante obiettivo diffondendo e promuovendo il principio della gender equality all’interno del mondo del lavoro.

SPM S.p.A, lo scorso dicembre, ha ottenuto la Certificazione per la Parità di Genere (UNI/PdR 125:2022). Si tratta di un importante riconoscimento per l’azienda specializzata nella lavorazione di materie plastiche, riservato a quelle realtà in grado di distinguersi per l’impegno a favore della parità di genere sul posto di lavoro.

Il raggiungimento di questo traguardo, riconosciuto dall’ente Dasa-Rägister, è il risultato di un profondo impegno della Famiglia Berutti per il rispetto dell’equità remunerativa, per una cospicua presenza di donne all’interno dell’azienda – ben il 58% -, e per la tutela della maternità.

Studi statistici ed economici dimostrano infatti che un ambiente di lavoro inclusivo favorisce creatività, innovazione e produttività e l’equità tra uomo e donna ne è un aspetto fondamentale.
SPM persegue questo obiettivo da anni tramite l’introduzione di misure specifiche, quali l’adozione di un Welfare aziendale, la creazione di un asilo nido pensato per i propri dipendenti in forme agevolate ma aperto anche, ove possibile, alle famiglie del territorio, orari flessibili per neo-mammesupporto ad organizzazioni no-profitpolitiche retributive e di selezione equemeccanismi di segnalazione di casi di discriminazione.

“Siamo molto felici di aver ottenuto la Certificazione per la Parità di Genere: essa rappresenta la conferma di quanto di buono è stato fatto negli ultimi anni, soprattutto in termini di creazione di un ambiente di lavoro equo per uomini e donne, è motivo di orgoglio per noi e per tutti i dipendenti SPM”dichiara Stefano Berutti, responsabile di sviluppo e business del settore Automotive che ha seguito interamente il processo per il raggiungimento di questo risultato.

“A oggi non sono molte le aziende del settore metalmeccanico che possono vantare un così cospicuo numero di donne all’interno del proprio organico, l’obiettivo di SPM è quello di tutelarle il più possibile. Per questo ci siamo impegnati nella realizzazione del micronido, è un progetto di aiuto alla maternità che si aggiunge agli altri vantaggi che abbiamo già in essere per le mamme come, per esempio, il fatto che fino a tre anni dal parto, le persone che normalmente lavorerebbero a turni qui lavorano a giornata, potendo quindi gestire meglio il tempo con i propri bambini”, queste le parole di Giovanni Berutti, presidente di SPM S.p.A.

 

Alcuni numeri di SPM

SPM al GPSM Congress 2023

SPM al GPSM Congress 2023 1600 1067 SPM

SPM è lieta di annunciare la propria partecipazione all’11° edizione del Congresso GPSM, che si terrà il 27 e 28 Novembre presso l’Arena de La Défense a Parigi.

Il congresso GPSM, da oltre 10 anni, si è affermato come l’evento di riferimento nel settore degli sport motoristici, riunendo tutti i professionisti, anticipandone le tendenze e consentendo a un intero settore di svilupparsi e reinventarsi nell’era delle nuove tecnologie.

Il tema del congresso di quest’anno è “Innovazione e performance negli sport motoristici”. I relatori ospiti, tutti esperti riconosciuti nel campo degli sport motoristici, parteciperanno a conferenze plenarie e workshop interattivi su una varietà di argomenti rilevanti, incentrati sul futuro degli sport motoristici.

Dal nazionale all’internazionale

Il Congresso si apre a livello internazionale e sarà un’opportunità per rafforzare o stabilire nuove relazioni con attori europei e internazionali nel settore degli sport motoristici.

Un luogo unico: l’Arena La Défense di Parigi

La sede più grande d’Europa, nel cuore del quartiere La Défense di Parigi, questa sede all’avanguardia catapulta i partecipanti in un’atmosfera unica. L’Arena La Défense di Parigi è il luogo ideale per l’emulazione, l’ispirazione e la celebrazione. Immaginato da Jacky Lorenzetti, presidente del Racing 92, e costruito dall’architetto Christian de Portzamparc nel 2017, questo nuovo tipo di arena ospita quest’anno il GPSM. Nella mente dei costruttori di questo recinto, la cultura dello sforzo e dell’impegno collettivo si mescola con la cultura della celebrazione. Una fantastica fonte di energia positiva per un intero settore francese ed europeo.

Il GPSM è un gruppo di professionisti degli sport motoristici focalizzati sull’eccellenza e sull’innovazione. Il Congresso del 2023 offrirà ai partecipanti l’opportunità di scoprire le ultime tendenze e innovazioni nel mondo degli sport motoristici e consentirà loro di scambiare idee ed esperienze con altri professionisti del settore.

Una stagione da record!

Una stagione da record! 2560 1707 SPM

La stagione invernale 2022/2023 sta volgendo al termine e SPM, come di consueto, possiamo tirare le somme. Anche quest’anno gli eventi a cui abbiamo preso parte non sono stati pochi, primo fra tutti i Mondiali di sci alpino appena conclusi a Courchevel e Meribél. Kermesse per la quale SPM, insieme a Silvano Vidori, ha iniziato i lavori ben tre anni fa, nel pieno della pandemia, per mettere a punto la sicurezza della pista “Eclipse” disegnata per l’appuntamento iridato, con ben 1,5 km di reti di tipo A e più di 70 pali in ferro. Oltre a 2 km di reti B, 1,5 km di reti di delimitazione e più di 30 materassi di protezione ad aria dislocati tra Meribél e Courchevel.

E sempre di Campionati del Mondo si parla, ma di freestyle e freeski sia di sci che di snowboard, se facciamo riferimento a quelli che si sono svolti in Georgia, nel comprensorio di Bakuriani. Siamo scesi in campo assicurandoci la fornitura di 3km sia di reti B che di reti BC, 4 km di reti C, 1205 transenne, oltre 300 materassi, 320 pali snowboard e più di 70 porte moguls.

“Abbiamo lavorato con il Comitato Organizzatore e la FIS. Per la prima volta nella storia, la Georgia ospiterà un Campionato Mondiale FIS e, da esperti del settore, non abbiamo voluto perdere l’appuntamento”, racconta Alessandro Galimberti, direttore commerciale di SPM che continua: “Per offrire agli atleti una sicurezza sempre maggiore, in ottica di prevenzione di infortuni, abbiamo sviluppato una nuova versione del palo da snowboard. È realizzato con una plastica più morbida del 50%, con l’obiettivo di agevolarne l’abbattimento, anche con una forza minore. Inoltre il punto di flessione del palo è stato abbassato al livello della neve, garantendo così una maggiore sicurezza durante il passaggio degli atleti e riducendo significativamente il rischio di lesioni”.

Atro evento a cui abbiamo preso parte con entusiasmo sono stati gli EYOF, European Youth Olimpic Festival 2023, in Friuli Venezia Giulia, uno dei massimi eventi sportivi a cui i giovani e talentuosi atleti europei aspirano e desiderano partecipare. Per quest’occasione abbiamo fornito reti di tipo A, reti di tipo BC, la cartellonistica, le transenne e oltre 3300 pettorali e 2400 gambali.

Senza dimenticare la Coppa del Mondo con le gare di Killington e Bever Creek (USA), St. Moritz, Valgardena, Campiglio, Kranjska Gora (per le gare femminili), Adelboden, Wengen, Kitzbuehl, Schladming, Chamonix, Crans Montana, la nuova tappa americana di Palisades Tahoe (USA), Kvitfjell e Aspen.

“SPM si avvia verso la conclusione della stagione invernale con un fatturato che è tornato ai livelli pre-Covid, possiamo anzi affermare che questo è stato uno dei migliori anni di sempre. Siamo estremamente soddisfatti del lavoro che stiamo facendo e lo sono anche i nostri partner”, dichiara Galimberti. “Adesso ci concentriamo su Interalpin, la fiera di Innsbruck a cui saremo presenti, un’occasione per incontrare anche molti dei nostri partner, per poi volgere lo sguardo verso il prossimo inverno con grandi novità e verso il 2026, il countdown delle Olimpiadi di Milano-Cortina è iniziato!”

SPM ancora una volta al finaco di Week4Kids

SPM ancora una volta al finaco di Week4Kids 2000 1331 SPM

La ricetta per il successo di Week 4 Kids è ormai più che consolidata: i bambini e le loro famiglie sono l’ingrediente principale, insieme alle scuole sci e agli sponsor che contribuiscono alla buona riuscita dell’evento. Tra questi ultimi c’è SPM che da anni ormai sostiene un progetto in cui crede fermamente.

L’edizione 2023, che si è svolta lungo tutto l’arco alpino nella settimana tra il 12 ed il 18 marzo, ha fatto giocare e divertire (oltre che, naturalmente, imparare a sciare) un gran numero di bambini. In tutte e 23 le località l’evento ha riscosso successo e fatto registrare buoni numeri: Madonna di Campiglio, Andalo, Moena e Dimaro per il Trentino. Badia, Carezza – Nova Levante, San Vigilio di Marebbe, Alpe di Siusi, Campo Tures e Selva di Valgardena per l’Alto Adige. Tarvisio e Sappada per il Friuli Venezia Giulia. Livigno, Ponte di Legno, Bormio, Chiesa in Valmalenco e Aprica per la Lombardia. Cortina d’Ampezzo e Falcade per il Veneto. Bardonecchia e Sauze d’Oulx per il Piemonte. Pila per la Valle d’Aosta.
Tarvisio, Sappada e Cortina d’Ampezzo hanno anticipato la settimana bianca dal 5 al 11 marzo per motivi logistici e di concomitanza con altri eventi.

Tra sciate e giochi sulla neve, i bambini sono stati avvicinati allo sport in modo ludico e con spensieratezza. Al mattino le lezioni di sci o snowboard con i maestri delle scuole sciistiche aderenti al progetto che sfruttano gli strumenti didattici SPM. Nel pomeriggio, invece, i ragazzi erano stimolati da diverse attività giocose nella neve ma non solo: spettacoli, pasta party e ciaspolate sono stati altri punti fondamentali della settimana. Ogni giorno nuove proposte con l’obiettivo di divertirsi stando all’aria aperta.

La settimana, dunque, si è conclusa con un bilancio molto positivo: ottima ed elevata partecipazione, con le scuole di sci pronte ad offrire i loro servizi. Tutte le località sono state precise e puntuali ad accogliere nel migliore dei modi le famiglie.

L’appuntamento ora è per il 2024 ed SPM è fiduciosa nell’essere ancora al fianco di Week 4 Kids.